Aghi di Tè Rosso: il Wakoucha di Wazuka

Questo articolo è per veri amanti dei tè neri (o rossi), che fanno fatica ad avvicinarsi al mondo dei tè giapponesi, governato, da tantissimi anni, dai tè verdi.
Red Needles è un tè totalmente ossidato, in Giappone si chiama koucha o wakoucha (e dopo vedremo che cosa significa). Viene prodotto in estate, da piante di cultivar Yabukita, così famosa in Giappone da essere la base per la produzione di molti tè verdi. Ma nonostante questo, quando lo si degusta, si percepiscono note in realtà molto vicine ai tè neri dell'Assam.
Sicuramente destabilizzante, ma proprio per questo motivo un tè molto affascinante. Buona lettura!

Le origini del tè rosso giapponese

Quella del tè rosso, o tè nero - quindi tè totalmente ossidato, in Giappone è una produzione meno diffusa rispetto al tè verde, che nel nostro immaginario è il tè giapponese per eccellenza. La storia del tè nero giapponese può sembrare recente, ma in realtà non è così. Innanzitutto si chiama Koucha, che tradotto significa tè rosso. Un po' come già fanno in Cina, dove quelli che noi intendiamo come tè neri (tè totalmente ossidati), vengono chiamati tè rossi. Puoi trovare scritto anche Wakoucha, dove "wa" sta a sottolineare l'appartenenza al Giappone. La produzione di tè nero giapponese risale alla fine del 1800, quando iniziò una serie di ricerche per riuscire a rendere anche il Giappone una nazione competitiva a livello nazionale nel commercio di tè. Alcuni rappresentanti del governo furono persino mandati in Cina e in India, guidati da Motokichi Tada, per apprendere meglio la produzione di tè nero. Questi tornarono con la selezione di cultivar ideali per iniziare la produzione, tra queste la cultivar Benihomare, la prima che venne usata per produrre tè nero in Giappone.
La produzione partì, ma non ebbe il successo sperato: i consumatori continuavano a preferire il tè verde, perché per loro era "più giapponese". Inoltre per molti produttori non era conveniente dedicarsi alla realizzazione di questo tipo di tè, a causa dei costi di lavorazione elevati e il bisogno di macchinari costosi.
Al giorno d'oggi il tè nero, o rosso, giapponese viene prodotto da alcuni giardini, che hanno riscoperto alcuni modi per valorizzarlo. Molti consumatori, anche a livello internazionale, lo apprezzano molto.
wakoucha foglie
Wakoucha tazzina copia
foglie wakoucha 2 copia
wakoucha e daruma copia

Come si produce il tè rosso giapponese

Come accade per i tè rossi in Cina, dopo la raccolta le foglie vengono lasciate appassire per circa 16 ore. Dopodiché avviene la fase dell'ossidazione e della rullatura, che dà alle foglie la forma arrotolata. Questa fase è importante, perché la rullatura rompe le cellule vegetali, facendo fuoriuscire olii essenziali e sostanze che rendono il tè estremamente aromatico. Rispetto ai tè neri di India e Sri Lanka, il tè nero giapponese è più dolce, lievemente speziato, con note che ricordano il miele e la pasta frolla. In molti lo amano per queste caratteristiche.
Il tè nero giapponese può essere prodotto a partire da diverse tipologie di cultivar.
Il termine cultivar è l'abbreviazione di "cultivated variety" e indica un tipo di pianta che è stato selezionato e coltivato dall'uomo. L'intervento dell'uomo è quindi determinante nella creazione di una cultivar.
Tra quelle utilizzate per i tè neri cinesi si trovano:
  • Benihomare, discendente dai semi portati in Giappone dall'India, che produce un tè dal liquore rosso intenso

  • Benihikari, ottenuta da un incrocio tra una cultivar giapponese chiamata Benikaori e una varietà cinese.

  • Benifuuki, originariamente pensata per produrre tè neri e oolong. Successivamente è stata però utilizzata anche per i tè verdi, ai quali si adatta per le sue caratteristiche molto delicate e aromatiche.

Il tè nero giapponese non deve essere prodotto esclusivamente da queste cultivar; nel caso del Red Needles, abbiamo un tè nero prodotto da Yabukita e il risultato è ugualmente molto buono.

Come degustare il tè rosso giapponese Red Needles

Per preparare questo tè puoi utilizzare sia la maniera Occidentale che quella Orientale. Se noti le foglie sono abbastanza eterogenee, quindi potrai trovare pezzetti più grandi e alcuni più piccoli. Se non vuoi che finiscano nella tazza, puoi utilizzare un colino mentre versi il tè. Ti consiglio di riscaldare gli accessori (teiera e tazzine) con un po' di acqua calda, per qualche secondo.
Misura 2 grammi di foglie in 200 ml d'acqua per 4 minuti per la tecnica Occidentale; misura 4 grammi per 200 ml d'acqua per 90/90/120/120 secondi se usi la tecnica Orientale.
Avendo bagnato la teiera, versandovi le foglie potrai già sentire, grazie al calore, degli aromi molto ben definiti, che ad esempio ricordano il carciofo, il cioccolato fondente. Durante la degustazione ti accorgerai che questo tè è molto più vicino all'India di quanto avevi immaginato: note di malto, arancia, una leggera astringenza che però viene subito ammorbidita dalla dolcezza.
Red Needles si trova a metà strada tra Cina e India, un tè che, se assaggiato ad occhi chiusi, non sa molto di Giappone.
Fammi sapere se questo tè ti è piaciuto, approfittando della degustazione online: scegli a questo link la data che preferisci.