Come riconoscere un Matcha di buona qualità

La guida in breve

Scopri in pochi minuti come riconoscere un matcha di qualità:

  • osserva il colore (verde vivido e uniforme)
  • annusa l’aroma (dolce, vegetale, senza sentori di fieno o cartone)
  • verifica la macinatura (polvere setosa che “macchia” il dito)
  • e assaggia per trovare dolcezza, umami e bassa astringenza

Segui i 5 passi pratici per non sbagliare!

Procedimento

Cosa ti serve: un cucchiaino, un setaccino, una tazza/ciotola, acqua (70–80 °C), eventualmente una frusta (chasen) o mini‑montalatte

Criteri chiave per stabilire se un Matcha è di qualità

Colore

  • Verde vivido/smeraldo con riflessi brillanti. Evita toni oliva/marroncini/gialli: spesso indicano ossidazione o foglie di qualità bassa.
  • Uniformità: il colore deve essere omogeneo; «punti» più scuri possono indicare macinatura grossolana o mescole.

Aroma (a secco)

  • Dolce‑vegetale (umami), note di alga nori, panna, frutta secca verde. No odori di erba tagliata pungente, fieno, cartone o stantio.
  • Intensità pulita: un buon matcha profuma anche da chiuso appena aperta la latta.

Macinatura (texture)

  • Polvere impalpabile, setosa. Al tatto «macchia» il dito come ombretto e si distribuisce in modo uniforme.
  • Pochi grumi: setacciandolo deve cadere fine e continuo. Granuli visibili = macinatura veloce/grezza.

Origine e lavorazione

  • Deve essere tencha giapponese macinata a pietra (granito) dopo ombreggiatura (2–4 settimane). Origini classiche: Uji, Nishio, Yame, Kagoshima.
  • Grado d’uso: «cerimoniale» (bere) vs «culinario» (ricette). Per la tazza punta al cerimoniale.

In tazza (gusto & schiuma)

  • Gusto: dolcezza naturale e umami, bassa astringenza; amaro presente ma fine, non aggressivo.
  • Schiuma: micro‑bolle fitte e uniformi con 10–15 s di frusta a M/W; se la schiuma è grossa e cade subito, spesso è segno di polvere grossa o vecchia.

Confezione & freschezza

  • Lattina opaca/ermetica, meglio con azoto e data di macinatura. Dopo l’apertura, conserva in frigo ben chiuso e consuma in 2–3 mesi.

Come valutare la qualità del Matcha in 5 passi

  1. Setaccia 1–2 g su un piattino bianco
  • Osserva colore e uniformità; tocca con un dito: deve «scrivere» come un ombretto fine.
  1. Annusa la polvere appena setacciata
  • Cerca dolcezza/umami, niente note di cartone o fieno.
  1. Prepara uno «slurry»
  • 20–30 ml d’acqua a 70–80 °C + frusta 10–15 s: dev’essere lucido e senza grumi.
  1. Completa con 60–70 ml d’acqua
  • Frusta 5–10 s: valuta crema/micro‑bolle e profumo a caldo.
  1. Assaggia
  • Nota dolcezza, corpo, persistenza. Astringenza alta e amaro ruvido sono segnali di qualità bassa o tecnica/temperatura errata.

Gradi qualitativi del Matcha e quando usarli

  • Cerimoniale: bevuta in tazza; punta a colore brillante, aroma dolce e texture finissima.
  • Culinario: per latte/dolci; gusto più deciso per reggere zucchero/grassi, spesso più amaro.

La corretta conservazione mantiene un Matcha fresco

  • Chiudi bene e conserva al fresco (frigo), lontano da luce/umidità/odori. Riporta a temperatura ambiente prima di aprire per evitare condensa.

Errori comuni & red flags

  • Colore oliva/marrone, odore debole o stantio.
  • Polvere granulosa che non «macchia» il dito; grumi che non si rompono col setaccio.
  • «Matcha» con zuccheri/additivi dichiarati; diciture vaghe su origine/lavorazione.

I consigli di Elisa

So che sembra difficile, ma ti do qualche consiglio per acquistare il Matcha in modo consapevole:

  • Leggi l'etichetta: cerca «matcha» (non solo «green tea powder»). Evita miscele con zucchero/maltodestrina/aromi.
  • Provenienza dichiarata (prefettura o area), produttore, data macinatura.
  • Prezzo: se è troppo basso spesso corrisponde a una qualità foglie/macinatura compromessa.

Domande frequenti

  • Perché il mio matcha è amaro? Spesso temperatura troppo alta, dosi eccessive o qualità bassa.
  • Serve il chasen? Aiuta molto a creare la schiuma; in alternativa mini frusta elettrica.
  • Posso usare acqua di rubinetto? Se molto dura, può accentuare amaro e appiattire gli aromi; meglio acqua medio‑morbida; se non hai un filtro addolcitore, puoi ricorrere all'acqua in bottiglia.